Soggetto
Corone
Caratteristiche
Olio su tela
158×158 cm
Edizione Limitata
Disponibile
Descrizione
Di segno opposto, la tela raffigurante la Vacuità del Potere, ci parla dell’elemento caotico, fuori controllo, ben espresso dal quadrato nero di maleviciana ascendenza. Il nero è si sommatoria dei colori ma anche orizzonte degli eventi delle strutture più pericolose dell’ universo. I buchi neri, appunto. La luce che è l’elemento più veloce nell’universo, non riesce a sfuggire al loro abbraccio, per la straordinaria gravità che le loro masse supercompresse esercitano sui corpi con i quali entrato in contatto.
Quantunque siano considerati a tutti gli effetti stelle defunte, sono comunque le entità attorno alle quali nascono e prendono forma le galassie. Dotati di gravità smisurata, assorbono ogni oggetto, disgregandone la materia. Alla stessa stregua, l’uomo buco nero, produce dalle proprie scelte compromesse, null’altro che caos e distruzione. Il nero dell’uomo contemporaneo è il buio dell’abisso dell’ignoranza, è la notte che non ha fine di chi non persegue il fine della saggezza e dell’amore.
La visione di Amanda non ci lascia però con questa sconsolante dichiarazione nichilista ma estrapola dal disordine una linea positiva e ottimista. Attingendo a lontani miti cosmogonici, l’artista ricorre ad analogie desunte dal Pantheon induista. Così come Siva, (Mahadeva) che è il Dio che distrugge l’universo e lo riforgia dalle sue stesse ceneri, la stessa medesima divinità che salva il mondo ingoiando il veleno all’inizio del tempo (Nilakantha), il creatore d’arte è colui che non cessa di asserire senza tregua come dal caos nascano sempre ordine (Cosmos) e armonia.